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Taggato: Giovanni d'Aloisio Mayo, Meo Patacca, Remington Olmsted
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Anonimo.
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- 28 Dicembre 2018 alle 16:36 #27383
Anonimo
InattivoMeo Patacca nasce come maschera romana nell’epoca papalina per rappresentare il coraggio e la spavalderia del tipico bullo di Trastevere, il quartiere allora più popolare di Roma. Spiritoso ed insolente, sfrontato ed attaccabrighe, Meo Patacca sapeva essere, in fondo, anche generoso e di animo aperto. Gli piaceva usare le mani prima delle parole che, al contrario, adoperava per regalare metafore in romanesco ricche della sua spiccata creatività. Il personaggio di Meo Patacca andò in scena nei teatri romani per lungo tempo divertendo il popolo romano che, spesso, si riconosceva in lui.
Alla fine degli anni 50′, quando Roma tornò al centro dei rotocalchi di tutto il mondo grazie alle notti mondane della Dolce Vita, l’imprenditore americano Remington Olmsted si innamorò degli stretti e caratteristici vicoli di Trastevere dove decise di ricrearvi alcuni locali tipici della Roma papalina.
Per realizzare il suo sogno, Remi (così era soprannominato il facoltoso americano) diede l’incarico al giovane ed emergente architetto romano, Giovanni d’Aloisio Mayo che ricostruì, grazie anche alla sua esperienza come scenografo cinematografico alla Titanus, tre locande nel perfetto stile degli inizi del primo millennio; Ettore Fieramosca, Ciceruacchio e, appunto, Meo Patacca. Tutti nel cuore di Trastevere e intorno a Piazza dei Mercanti.
A pochi giorni dall’inaugurazione della locanda la cucina si riempiva dei vapori che uscivano dalle grandi pentole, a testimonianza del fermento che cresceva per la messa a punto delle ricette che avrebbero deliziato il palato di tanti avventori per oltre cinquant’anni. Fu allora che nelle cucine venne rielaborata l’antica ricetta delle “Penne alla Meo Patacca”.
Ecco la ricetta di questo tipico primo piatto romano, che si avvicina alla Carbonara, ma Carbonara non è.
Ingredienti per 4 persone:
400 gr di penne rigate (possibilmente di buona qualità). 50gr di burro. Olio extra vergine di oliva. 250gr di pancetta stesa. Una cipolla grande. Un bicchiere di vino bianco secco. 3 uova intere. 200gr di parmigiano reggiano grattugiato. Pepe nero. Prezzemolo abbondante.A parte prepariamo due sughi differenti.
Sugo caldo: Prendete una padella e sciogliete a fuoco vivo il burro e l’olio. Aggiungete la pancetta e la cipolla tagliate a dadini. Fate rosolare e asciugate. Aggiungete un po’ di vino bianco fino a farlo evaporare, quindi aggiungete ancora vino per altre due volte. Coprite e mantenete caldo il sugo.
Sugo freddo: Prendete un contenitore abbastanza grande da poterci versare la pasta una volta cotta. Rompete le uova e versate dentro sia il tuorlo che l’albume. Sbattete fino a creare una schiuma bianca e vaporosa. A questo punto poggiate il contenitore e non lo muovete fino alla scolatura della pasta. Spargete il parmigiano grattugiato fino a coprire completamente la schiuma. Poi pepate quasi a coprire il parmigiano e infine ricoprite il pepe con il prezzemolo tritato.
Preparazione: Cuocete in abbondante acqua (salata solo se la pancetta è dolce) le penne e scolatele ancora al dente, versatele ancora bollenti sopra il sugo freddo e sopra versate il sugo caldo. A questo punto prendete una spumarola e mescolate energicamente dal basso verso l’alto in modo da far cuocere le uova con il calore della pasta. Continuate questa operazione fino a che le uova non saranno ben cotte. Impiattate e Servite a tavola.
Si consiglia di berci insieme un vino rosso strutturato e corposo.
Buon appetito !
- AutorePost
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